Nei primi anni lo sviluppo della pubblicità online era quasi esclusivamente negli Stati Uniti, che nel 1996 avevano il 98 % del totale. Poi la percentuale è progressivamente diminuita fino a 83 % nel 2001, 71 % nel 2003, 62 % nel 2005. Cioè la posizione americana rimane dominante, ma comincia a esserci qualche sviluppo anche in alcuni altri paesi.
Va ricordato che negli Stati Uniti c’erano grosse attività “commerciali” in rete molto prima che ci fosse un uso esteso dell’internet (vedi cronologia anni 1979 e 1985).
Gli squlibri rimangono molto forti. Tre paesi (Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone) con meno dell’8 % della popolazione mondiale hanno l’83 % della pubblicità online.
Può essere interessante notare che la percentuale degli Stati Uniti in questo settore (62 %) è più simile a quella dell’attività nell’internet (58 % – vedi>dati internazionali sulla rete) che a quella della pubblicità in generale (34 % – vedi dati pubblicità).
Il prossimo grafico riassume la situazione in nove paesi che hanno il 95 % del totale mondiale stimato di pubblicità nell’internet.
Come già osservato, i dati sono incerti e difficilmente confrontabili. Lo sviluppo è ancora “immaturo” e confuso. Ma è evidente (oltre al predominio degli Stati Uniti) un quadro di squilibrio e di concentrazione in un numero limitato di paesi.
Un analogo grafico riguardante l’Europa comprende i nove paesi con una spesa stimata oltre 100 milioni di dollari in pubblicità nell’internet (che hanno il 94 % del totale europeo).
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